Chi è Diana Mayer Grego?

Diana nasce sotto il segno del leone nel pieno del fermento
socio-culturale che porterà dopo pochi mesi ai movimenti di
massa, alle proteste giovanili e studentesche del 68.
Il movimento prese posizione contro la corruzione e i
favoreggiamenti, la protesta giovanile si schierò contro la guerra
del Vietnam, legandosi alla battaglia per i diritti civili e al rifiuto 
radicale della società capitalista. Contestavano i pregiudizi dei
professori e del sistema scolastico scarso e obsoleto, facevano
nascere nuovi movimenti che mettevano in discussione le
discriminazioni in base al sesso e all'etnia. La rivolta fu globale
perché, anche se di diverse nazionalità, gli obiettivi erano
comuni.Come il miglioramento della società sostenendo il
principio di uguaglianza, la lotta alla corruzione nella politica,
l'eliminazione di ogni forma di oppressione sociale e di
discriminazione razziale.
Ultima dei quattro figli di Maura (giornalista freelance) e Roberto
(giornalista di numerose testate quotidiane e Direttore di un
settimanale di attualità) cresce con un forte senso di
appartenenza e senso della famiglia. Il suo carattere viene
forgiato da subito all'uguaglianza, alla fratellanza e al forte senso
di giustizia, che le porterà non pochi grattacapi nell'adolescenza.
(e mica solo nel'adolescenza!)
La sua spiccata vena artistica verso la scrittura esce prepotente
fin dai primi anni di scuola, forse quella traccia nel DNA dei suoi
avi scrittori (es. Renato Ferrari), purtroppo nessun insegnante
coglie questa sua dote, sminuendola o peggio ancora attribuendo
i suoi scritti ai fratelli maggiori. Questo stato delle cose la porta
ad entrare spesso in scontro con i professori, riscontrando una
forte ingiustizia nei suoi confronti. Diana studia molto e legge
altrettanto, a scuola non trovandosi a suo agio, diventa
indisciplinata e innesca forme di protesta contro i soprusi dei
professori.
Sempre attenta ai più deboli e alle forme di discriminazione
perpetrate dagli adulti nei confronti di altri scolari, non esita a
mettersi in prima fila per difenderli, anche in modo poco consono
e colleziona note e interminabili ore davanti alla scrivania del
preside di turno.
Il 15 settembre 1982 muore improvvisamente, all'età di 45 anni,
il padre tanto amato, il suo mondo crolla in quelli che lei
chiamerà "anni bui". La famiglia perde la sua unica fonte di
sostentamento e di conseguenza perde tutto, casa, automobili,
vestiti, perfino i tanto adorati cani. Ma sopra ogni cosa, perde la
guida, l'amore, la serenità. La madre di lei, cade in una forte
depressione, le sue sorelle sposate da poco vivono in altre città,
il fratello si rifà una vita fuori casa, Diana decide di lasciare la
scuola, che tanto le era ostile, per andare a lavorare. Viene
assunta in una libreria (vuoi il caso?), con il suo stipendio
riescono a pagare l'affitto di un tugurio in zona malfamata, ma è
pur sempre una casa, ci rimarrà per 10 anni bui.

Senza risparmiarsi passa da un contratto al altro, ricoprendo gli

incarichi di garzona, cameriera, commessa, impiegata, addetta
alla mensa, aiuto cuoca, stiratrice, donna delle pulizie, macellaia,
babysitter, sartina, lavandaia, dattilografa, aiuto veterinaria,
commessa in gastronomia, barista, panettiera (premio flessibilità
niente?).

Esce dagli anni bui, dopo tanta fatica, all'età di 23 anni compra

una casa (beata incoscienza!) assieme al suo fidanzato; casa
che costruiscono mattone su mattone. (è quando dico
costruiscono, intendo proprio io e lui, con le manine sante!
Niente imprese, architetti, operai.)
Anche sua madre, ripresi gli studi alla tenera età dei cinquanta
si laurea a pieni voti e una volta passata di ruolo come maestra
di religione delle elementari, riesce a ricomprarsi una casa. (Non
ci perdiamo d'animo noi Mayer Grego).

Nel 1993 si sposa (dopo 11 anni di fidanzamento) la vita sorride,

gli anni bui sono un ricordo. Ora si mette su famiglia! (L'uomo
impone e Dio dispone)

Nel 2003 Diana rimane in dolce attesa di una bambina, Giada.
(Si pensa che la vita, quando ha un debito con te, ti ripaga,
ecco, non è vero!)
A 27 settimane (circa l'inizio del settimo mese) qualcosa inizia ad
andare storto, Diana ha forti dolori di stomaco, sottovalutati dal
medico di turno, la situazione precipita e Diana con la sua
bambina in grembo viene ricoverata in rianimazione. Dopo due
settimane d'inferno, tra la vita e la morte, Giada viene fatta
nascere per darle una possibilità di vita, purtroppo così non è,
muore dopo tre giorni dalla nascita.
Diana ritorna nella sua tanto amata casa a braccia vuote, il
cuore devastato e la testa piena di problemi. (Saranno
nuovamente anni bui?)
Dopo mesi di silenzio e lacrime, decide di non voler rivivere gli
anni bui della sua adolescenza, con fatica, violentandosi ogni
mattina si alza per fare, non si sa bene cosa. Ma si alza, il frigo
è vuoto, esce a fare la spesa. (Non avete idea, e non dovrete
averla mai, quanto pesino le gambe di una madre con in spalla
questa croce.)

La vita piano piano ricomincia, l'unico scopo che aiuta Diana a

riprendersi è poter aiutare il prossimo, decide di creare un luogo
pieno d'amore (e di dolore) su internet per contattare altre
madri nella stessa situazione e darsi coraggio l'un l'altra.
La nipote Roberta l'aiuta in questa impresa, essendo Diana una
frana per queste cose tecnologiche. Il "luogo" si riempie
(purtroppo) di donne e di uomini che hanno vissuto la stessa
tragica esperienza.
Ci si da una mano, aiutandosi tutti assieme, sembra più facile da
portare questa croce.

Nel 2009 scopre di avere un melanoma e viene operata, verrà

operata una seconda volta nel 2010. (E' andata bene, ma la
parola melanoma fa venire i brividi se la identifichi con un
"pezzo" del tuo corpo.)

Come in tutte le buone famiglie si litiga e a volte arrivano

persone negative che sanno solo distruggere (non tutte le
ciambelle riescono con il buco.) anche la bella storia, del luogo
virtuale, è destinata a finire, e così è!
Figuriamoci se Diana con tutte quelle che ha passato si

scoraggia. Avanti tutta, c'è tanto da fare in questo mondo.

Nel frattempo non ha mai smesso di scrivere e leggere, un bel

giorno decide di "donare" alcune dei suoi scritti, apre la pagina
facebook "Attraverso i miei occhi" parte da lì, e arriva ad oggi,
qui, per donarsi a te che stai leggendo. (e se sei arrivato a
leggere fino a queste ultime righe, sei un ottimo lettore!)

Da adesso in poi, se avrai piacere, la strada di Diana proseguirà

assieme a te.

PS. Non mi sono mai piaciute le ciambelle!


UNICA
Non ho nessuna storia particolare da raccontare.
Cosa potrei raccontarvi
di un inutile e sciocca vita?
Di una piccola donnina di provincia?
Non ho grandi storie
da narrare davanti al fuoco
in una serata con amici,
non ho una sedia a dondolo
né nipoti a cui rievocare le mie gesta giovanili,
non ho grandi emozioni particolari
da tenere in pugno gli amici al bar.
Nessuna storia eroica
per zittire la platea incuriosita.
Una vita qualunque,
come ce ne sono a migliaia
una vita comune a tantissime altre.
Eppure è la mia e quindi unica,
generosa e degna di essere vissuta e raccontata
perché altri “nessuno come me”
possano trovare se stessi
e la loro rivalsa in queste pagine.

9 commenti:

  1. La stima che ho per te, donna speciale, è immensa! In bocca al lupo per questo nuovo progetto!

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    1. Grazie Simona, lunga vita al lupo, con l'augurio di conoscerci un giorno.

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  2. Che dire?
    Una donna meravigliosa, una mamma amorevole, un'artista che sa sempre reinventarsi, un angelo che ha salvato molte vite, un faro sicuro dove rifugiarsi.
    Non cambiare mai!

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    1. Troppo buona Debby, grazie cara amica, sempre disponibile, dal cuore grande.

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