10 settembre 2015

Lezioni di vita e di morte

Quando accadono tragedie nel mondo, che siano eventi catastrofici naturali o per mano della crudeltà del uomo, il fotoreporter si scatena nella speranza di vincere il premio pulitzer della fotografia e diventare il più importante fotografo del mondo.
Abbiamo innumerevoli immagini che ritraggono momenti di rara crudezza, se digitate "premio pulitzer fotografia" su google vi apparirà la guerra in tutta la sua crudeltà, la fame in tutta la sua ingiustizia, la violenza in tutte le sue sfaccettature, e così via.
Per vincere il premio non si può presentare una fotografia "artistica di rara bellezza" per quello c'è National Geographic.
Mi sono scervellata in questi giorni per ricordare almeno un nome di un fotografo passato alla storia, niente. Ma io sono piuttosto ignorante in materia (anche se so che Christian Barnard ha eseguito il primo trapianto di cuore e io non sono un medico. Oppure so che Ernestina Prola è stata la prima italiana ad aver conseguito la patente di guida, ce l'ho anch'io)
Come ovvio si fa, ho cercato su google "fotografi famosi" ed è uscito tale Kevin Carter. Ho digitato Kevin, niente. Ho aggiunto la C, niente. Ho scritto Kevin Ca, in quinta posizione ho trovato la pagina wikipedia. Ho letto la storia di questo ragazzo/uomo che ha vinto il "premio pulitzer" a caro prezzo.

©Diana Mayer Grego

photo web - ritrae il fotografo Kevin Carter.
Dopo aver letto la sua storia mi è sembrato doveroso ricordarlo, non per le sue foto, piuttosto per il peso della sua anima. "Riposa in pace Kevin"

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