12 settembre 2015

Piedi scalzi

Lungi da me voler giudicare qualunque azione piena di buone intenzioni, ma di fronte alle immagini che mi vengono proposte dai mass media, mi trovo costretta a riflettere.
La manifestazione dei "piedi scalzi" organizzata (da chi?) e andata in onda, praticamente, a reti unificate, mi ha messo in moto la mente e una serie di domande e considerazioni.
Ma dov'eravate quando, in ogni talk show si inneggiava la di loro morte? Dov'eravate quando "la feccia" moriva nei campi per raccogliere i pomodori? Da brave massaie, attente alla natura e dedite al salutismo, facevate le conserve in casa, orgogliose di dar da mangiare ai vostri figli cose genuine, quei pomodori usavate.
Dov'eravate quando i reietti morivano inghiottiti dal mare, ignorati dai più?
Ora che vi si son mostrate le immagini, vi si smuove la coscienza? Perché le immagini di oggi sì, e quelle di ieri no?
Non lo sapevate che sei mesi fa si erano messi in marcia per sfuggire alle bombe, alle fucilate, al gas, si coltelli, al rastrellamento casa per casa? Bambini, vecchi, malati, donne e uomini in cammino; sì perché la parte di popolazione più colta ha scelto la via più lunga per salvarsi, ma di certo la più sicura ai barconi della morte. Non vi chiedete come mai nessuno ve ne ha mai parlato? Si vedevano dalle immagini satellitari, un fiume umano che si muoveva composto. Vogliono farci credere che sono sbucati dal nulla? E voi credete?
Voi dov'eravate, intenti a preparare il Natale e ha pianificare le vacanze d'estate, mentre loro morivano e iniziavano a fuggire? Davvero credevate che sarebbero rimasti a morire uno ad uno silenti?
(Se non lo vedo, non esiste!)
Ora vi hanno mostrato le immagini e vi si sono attorcigliate le budella! Non più bambini esanimi, a quelli ci hanno abituato, ci siamo cresciuti assieme fin dai tempi della guerra in Jugoslavia o della fame nel mondo. Quelle immagini le sapete reggere (tanto da guardarvele nelle vostre bacheche), questa volta è diverso! Quello che vi hanno fatto vedere vi ha gelato il sangue! Vedere i "colti" i "laureati" sentir intervistare "medici anestesisti" e vederli laceri, affamati, trattati come bestie, caricati sui treni, aggrappati alla speranza, con due o tre figli sulla schiena, in braccio, per mano. Cavolo! Questo non dovevano farvelo vedere!
Ora siete costretti a rivedere le vostre posizioni sui mussulmani (perché la maggior parte di mussulmani si tratta), non più senza anima, sfruttatori di bambini, violenti assassini, picchiatori di donne, inumani!
O cacchio! Cosa avete visto?
Genitori che si privano del cibo per sfamare i propri figli, madri e padri che tengono stretti fra le braccia i figli per non perderli nella calca disumana, giovani che portano in spalla vecchi. Avete tolto il lenzuolo dallo specchio e vi siete visti riflessi.
Cosa avete visto, se non voi stessi, esseri umani! Come non li avevate mai visti.
Ora che lo stomaco vi si è torto e la testa vacilla, non riuscite a reggere questo strazio, vi viene proposta una bella manifestazione solidale (Con immancabile presenza politica, intervistata a dichiarare il suo portar la lancia in resta a favore dei poveri disgraziati. Ma dov'era in parlamento quando ...?) e vi si chiede un piccolo sacrificio, camminare scalzi, per immedesimarvi nei profughi. Ma i profughi cercano di indossare le scarpe e voi nemmeno lontanamente riuscireste ad avere i loro calli e le loro vesciche, a meno che, non spinti dalla sopravvivenza, e speriamo non debba accadere MAI!
Una volta lavati i piedi, si è lavata anche la coscienza.
E giustamente a te lettore viene in mente una domanda: "Dov'eri tu, che tanto parli?"
Ero esattamente qui dove sono, e non scendo in strada scalza a dimostrar un bel nulla, perché io non ho nemmeno la minima idea di cosa abbiano passato quelle persone, non ho sentito i morsi della fame e non manifesto per dargli solidarietà, e non li vado ad applaudire nelle stazioni (nella speranza che qualche reporter mi immortali), io sto qui in silenzio e faccio quello che posso per alleviare le loro sofferenze da questo inverno passato - mandando nei paesi attraverso i quali marciavano generi di prima necessità, vestiti, scarpe, detergenti, saponi - quello che potevo togliermi me lo sono tolta e l'ho donato, non me lo sono rimesso ... come un paio di scarpe.


Nessun commento:

Posta un commento